Due giorni a Potosí, la città che piange argento

Scopri Potosí, città simbolo dello sfruttamento coloniale in Bolivia: storia, miniere del Cerro Rico e un itinerario per visitarla in due giorni.

BOLIVIA

7/29/20254 min read

L'America Latina è il continente dalle vene aperte. Dai tempi della Conquista fino ai giorni nostri le sue risorse naturali e umane sono state sistematicamente sfruttate e depredate, convertendosi in capitale europeo prima e statunitense poi.

Nel cuore del continente, a 4090 metri di altitudine, sorge Potosí. È la città più alta al mondo ma è soprattutto uno dei luoghi più emblematici dello sfruttamento coloniale. Visitarla significa immergersi consapevolmente nella storia di un passato ingiusto segnato dal dispotico saccheggio occidentale delle risorse di questa regione.

Dopo questa breve ma doverosa premessa, ecco un itinerario consigliato per visitare i luoghi piu` iconici della città in un paio di giorni.

POTOSI: COME ARRIVARE

Potosí e` collegata via terra alle principali città della Bolivia. Per raggiungerla si possono prendere autobus che partono da La Paz, Cochabamba, Uyuni, Oruro e cosi` via. Si tratta in genere di autobus notturni, che partono la sera e arrivano a destinazione la mattina presto. I biglietti si acquistano presso i terminal locali, meglio se con l'anticipo di almeno un giorno per evitare di non trovare posto.

POTOSI: DOVE DORMIRE

Nel mio soggiorno a Potosí ho soggiornato presso l'Hostal Felimar, che ho apprezzato per il buon rapporto qualita` prezzo. Nel prezzo della camera e` compresa anche una colazione dolce.

GIORNO 1 A POTOSI: VISITA DEL CENTRO STORICO E TOUR DELLE MINIERE DEL CERRO RICO

Dopo una notte trascorsa in viaggio (come presumibilmente capiterà anche a voi se viaggerete da un'altra città boliviana), sistemiamo i bagagli in ostello e ci lanciamo alla scoperta del centro storico, patrimonio dell'UNESCO dal 1987. Cio` che colpisce particolarmente la vista e` il mix di colori e di stili architettonici differenti, una fusione di stili coloniale spagnolo, barocco, neoclassico e boliviano contemporaneo. Questa mezcla di stili e` il riflesso del suo passato coloniale. 

Sicuramente meritano una visita la Piazza Principale, la Cattedrale in stile barocco e la Torre de La Compañía, una torre in gesuita da cui potrai goderti un'ottima vista sul centro storico e sul Cerro Rico.

Nel pomeriggio proseguiamo la nostra visita con un tour guidato prenotato in loco alle miniere del Cerro Rico. Il tour ha una durata complessiva di tre ore e puo` essere svolto di mattina o di pomeriggio. Nel costo e` compreso il vestiario necessario per entrare in miniera: tuta, stivali, luce frontale.

Il Cerro Rico e` una montagna di quasi 5000 metri in cui dal 1545 iniziò un'estrazione intensiva di argento e di altri minerali preziosi. I proventi non restarono naturalmente nei luoghi di estrazione, bensi` andarono ad alimentare i fasti della Corona spagnola.

Mentre dall'altro capo dell'oceano si andava affermando una societa` fondata sull'opulenza, a Potosí l'estrattivismo si alimentava delle vite degli indigeni e degli schiavi africani, costretti a lavorare in condizioni asfissianti che portavano alla morte nel giro di pochi mesi o anni. 

Si stima che nel corso dei secoli furono estratte da queste miniere oltre 45000 tonnellate d'argento e si dice che con questa quantità di argento sarebbe stato possibile costruire un ponte che collegasse Potosí alla Spagna. Un altro ponte di uguale lunghezza avrebbe potuto essere costruito con le ossa dei lavoratori che persero la vita a causa delle brutali condizioni di lavoro (si stima che furono centinaia di migliaia i minatori che morirono tra il XVI e il XVIII secolo).

GIORNO 2 A POTOSI: VISITA ALLA CASA DE LA MONEDA E ALLE ACQUE TERMALI

Il secondo giorno dedichiamo la mattinata alla visita della Casa de La Moneda, un museo aperto tutti i giorni ma la domenica e` aperto soltanto di mattina (l'ultima visita domenicale inizia alle 10.30). L'ingresso costa 40 boliviani per i turisti stranieri (circa 6 euro). Il tour ha una durata di un'ora e mezza.

Durante il tour guidato in questo enorme complesso installato dagli spagnoli come Zecca Reale nel 1574 veniamo a conoscenza di come l'argento estratto venisse complessamente lavorato per essere trasformato in monete o altri manufatti. 

Infine, nel pomeriggio andiamo a ricercare un po' di relax presso le acque termali. Ce ne sono diverse situate a circa 30-40 minuti dalla città ed e` possibile raggiungerle con i trasporti pubblici locali oppure prenotando un tour presso un'agenzia del posto.

Se volete immergervi in una piscina naturale potete optare per la laguna dell'Ojo del Inca, mentre se preferite i complessi artificiali potete prendere un minibus diretto a Miraflores. I minibus partono dal mercato Chuquimia.

Concludiamo la nostra visita a Potosí con un po' di amara nostalgia per questa città che in cosi` poco tempo ci ha dato cosi` tanto. Ci sentiamo arricchiti per quanto abbiamo conosciuto e appreso e al contempo appesantiti dalle consapevolezze che questa visita ha rimarcato in noi. 

Un tempo la piu` ricca, ora tra le piu` povere. Oggi Potosí e` una delle città meno progredite d'America e il saccheggio occidentale è più visibile che mai. Rimane lì, in quelle ferite aperte nella roccia, negli spazi senza vita delle acque reflue e dei gas tossici, negli interstizi sotterranei dove il lavoro dei minatori continua ad essere una scommessa aperta con la morte.

Scrive Eduardo Galeano nel suo celeberrimo capolavoro "Le vene aperte dell'America Latina": "Potosí rimane ancora oggi una ferita sanguinante lasciata dal sistema coloniale nelle Americhe, una testimonianza d'accusa".